Approccio culturale alla prevenzione
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Legge, sesso e consenso
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Ipotesi di interventi di educazione e prevenzione rivolti a soggetti omosessuali:

1) Proporre alcuni Ambulatori come ambiti in cui sperimentale la costruzione di un rapporto fiduciario e continuativo con l’utenza omosessuale (individuando operatori di riferimento).

2) Oltre all’informazione sulle MTS e sulle pratiche a rischio, offrire spazi specifici di consulenza e approfondimento sulla problematica sessuale allo scopo di:
- aiutare i giovani nel processo di autodefinizione sessuale
- aumentare la consapevolezza dei significati attribuiti al gesto sessuale
- sostenere nel percorso di assunzione della responsabilità nella vita di relazione
- promuovere la motivazione alla cura della dimensione affettiva
- individuare i soggetti a rischio per abitudini o condotte e i soggetti vulnerabili dal punto di vista psichico
- indirizzare ai servizi di salute mentale i portatori di disturbo o disagio psicologico
- orientare verso organizzazioni sociali capaci di offrire lavoro sull’identità e sugli stili di vita gay (es., gruppi di auto-aiuto)
- aiutare le coppie strutturate a identificare una strategia preventiva coerente con le condotte
- favorire nei partner di Hiv positivi la presa di coscienza dei limiti e delle risorse della relazione in cui sono coinvolti
- incoraggiare le coppie concordanti e discordanti per l’Hiv al dialogo sulle pratiche sessuali e sulla intimità.

3) Effettuare una mappatura delle iniziative attuate sulla popolazione gay nella città di Milano da enti pubblici e di privato-sociale, con verifica critica dei progetti già realizzati.

4) Strutturare un rapporto continuativo con il Ministero della Sanità (COA) per scambio di materiale e di documentazione.

5) Costituzione di una rete tra Centri MTS e Screening Hiv della Città per la valutazione dell’utenza dal punto di vista epidemiologico e psicosociale. Individuazione di un referente in ogni servizio per incontri periodici e dare continuità al progetto. Valutare ipotesi formative per il personale.

6) Migliorare la sorveglianza epidemiologica mediante screening più accurato ed omogeneo.

7) Realizzare un coordinamento tra Ambulatori MTS, Consultori Familiari e Centri di Terapia Familiare per l’invio concordato di casi (sostegno psicologico, consulenze/terapie sessuologiche, consulenze/terapie sistemiche).

8) Stabilire canali di comunicazione con le Associazioni gay del territorio per far conoscere i servizi pubblici e conoscere le offerte sociali, nonché discutere di strategie sinergiche e del reciproco invio.

9) Stabilire contatti con riviste gay per diffondere informazioni su servizi e iniziative.

10) Pubblicazione un opuscolo su stili di vita gay da distribuire in modo diretto all’utenza degli Ambulatori Hiv/MTS.

11) Verificare la possibilità di costituire uno o più gruppi sperimentali sulla coazione sessuale nel contesto del servizio pubblico o in Organizzazioni Non Governative.

12) Promuovere l’istituzione di gruppi di discussione e di auto-aiuto sulla sessualità presso i Circoli gay locali.

13) Proporre al Comune di Milano l’organizzazione di iniziative di dibattito e sensibilizzazione, sull’esempio dei due cicli di incontri denominati “Gay e Salute” promossi dal Settore Sanità nel 1988 e nel 1990.

14) Elaborare eventualmente un questionario sulla vita sessuale della popolazione omosessuale

Mattia Morretta (novembre 2000)