Transgender: la vittoria del Puer Aeternus?
22 Maggio 2023
Comportamenti sessuali e ricadute sociosanitarie
8 Luglio 2023

Complessità dell’intervento terapeutico in età evolutiva e ruolo dell’affettività
Affettività e riparazione nella psicoterapia dei bambini autistici e psicotici
Corso ECM 15 giugno 2023
Ordine dei Medici e Chirurghi di Monza e Brianza

•Programma Corso

Affettività in Terapia

“Amore” (partecipazione, coinvolgimento, calore, affinità)
Neutralità (distacco, obbiettività, freddezza, estraneità).

Winnicott: Non esiste amico che non sia anche psicoterapeuta e viceversa. Ne Il piccolo principe la volpe chiede di essere addomesticata creando un legame di amicizia.

Affettività strumento: spirito di servizio (disinteressato), valorizzazione (transitorio pregiudizio positivo), capacità di volere il bene altrui.

Prendere a cuore porta a personalizzare e umanizzare. Sono gli affetti a muovere e smuovere, non le competenze, il sapere ne è il vestito. Pensiero dedicato (volontà e mentalizzazione, tenere a mente).

Amore in-condizionato “femminile”. Soglia di attivazione del comportamento parentale. Può/vuole farlo un uomo?

Riparazione

“Il bambino è padre dell’adulto” (S. Freud)

Attenuare, compensare, eliminare le conseguenze di un danno, un’offesa o un errore. Aggiustare oggetti rotti o guasti.

Winnicott: la figura materna ricuce di continuo la tela relazionale nel tentativo di capire il bambino e adattarsi alla sua particolarità. Anche nel migliore dei casi per reggere la prova della dedizione richiesta è indispensabile il supporto altrui.

Spendersi senza risparmio, col massimo impegno, come un genitore nei primi anni di vita. Mettersi in gioco anche fisicamente (un corpo a corpo), accettando di ricevere colpi e ritrovarsi coi lividi. Garantire una presenza solida e solidale, torre di riferimento e rassicurazione emotiva.

Teoria e pratica

“Chi è l’analista? Chi dice di esserlo” (J. Lacan)
“Chi si affida a noi ci educa” (G. Eliot)

‘Vero sé professionale’: assimilazione degli autori di formazione nel proprio mondo mentale e affettivo (che non è una pagina bianca), per esprimere le potenzialità relazionali di aiuto in presenza di vocazione e personalità adatta.

Terapeuti: mediatori socio-culturali, “ministri” del bene comune, che somministrano il nutrimento psichico e spirituale, educando con senso di responsabilità. Soggetti con alte motivazioni portatori e promotori di affettività costruttiva (angeli custodi).

Coscienza di malattia e alleanza terapeutica

Relazione terapeutica: appoggio e frustrazione, riedizione legami primari.

Competizione, gelosia, scetticismo nei confronti del terapeuta: cosa potrà fare “a parole” o avrà da dire al bambino? Preferenza per potenza chimica (psicofarmaci).

Il peso del linguaggio e l’autorevolezza del terapeuta sono minori nei contesti sociali più svantaggiati, laddove aumenta il valore dell’esempio e della vicinanza umana.

Attribuire responsabilità positiva ai congiunti per superare fatalismo, sensi di colpa, ambivalenza e diffidenza, delega o consegna del figlio sbagliato all’istituzione e ai suoi guardiani.

Fattori di protezione sociale

Genitori non creatori (Montessori), bensì veicoli e custodi (figli portati dalla cicogna o trovati sotto i cavoli).

Utilità di legami deboli e di passaggio, transizionali, per risanare, rimotivare, rimettere al mondo e aiutare a vivere.

Coinvolgimento della rete sociale (madrine e padrini) promuovendo collaborazione a un progetto comune. Il maestro “una persona rispettata dal mondo, a differenza delle persone di casa importanti solo sul piano privato” (F. Kafka). Fiducia nella forza superiore di chi può esercitare un ascendente e diviene parte della coscienza, favorendo l’autocritica e l’emancipazione da vincoli negativi.

Disturbatori nati

J. Hillman: il bambino disturba (al di là di comportamenti disadattivi o sintomatici), perché porta con impeto nell’esistenza dei genitori e nel mondo il suo impulso a realizzarsi, o meglio a realizzare il suo destino. Autoconfigurazione dell’immagine sostanziale e spirituale di cui è portatore (il suo “genio”). Tanto che occorrerebbe chiedersi: “Cosa vuole il suo angelo?”.

Il piccolo va rispettato perché non si sa per cosa sia nato e cosa rivelerà in futuro, in prospettiva potrebbe fare molto bene e migliorare la vita di tante persone, come pure fare molto male (angeli caduti, assassini, tiranni).

Potenziale libidico

Bambino essere libidico: agisce e reagisce per motivi “passionali”.

Dietro “la ferita dei non amati” (Schellembaum) si cela la più grave privazione della possibilità di investire il potenziale affettivo (genitori e contesti non amabili). Attaccamento salutare o aggrappamento “in modo malato, doloroso, disperato, come amano i cani e i bambini” (D. du Maurier, Rebecca la prima moglie).

Per S. Ferenczi l’Edipo è un complesso in primis dei genitori.

Principio del piacere esorbitante e periferico (cera psichica e zone erogene). Ricerca di consolazione per frustrazioni: su sé stessi a livello fisico (autoerotismo); nella testa (masturbazioni mentali, paranoie, fantasmi); nell’immagine (esibizionismo per attirare attenzione su bisogno narcisistico - "Io diviso" di Laing, avere a disposizione lo specchio, vedersi al centro del mondo).

Soggetto attivo

Reciprocità: oggetto ma anche “soggetto” con altissima carica di energia che attiva e rivitalizza i grandi. Il piccolo seduce e attrae per farsi ben-volere. Esercita pressione per condizionare coloro da cui dipende e gli servono per realizzare i suoi scopi, anche contro il suo interesse.

Amore captativo (appropriazione). Aggressività e intolleranza perché le attese del bambino sono “enormi”, sproporzionate all’accoglienza effettiva, si fa tante illusioni (è un giovane di belle speranze) e le delusioni sono cocenti o fanno terra bruciata.

“Non tutti i bambini hanno la costanza e il coraggio di cercare sino a quando non trovano la bontà” (Kafka, Lettera al padre).

Imperfezione

La ricerca scientifica sui primi stadi di sviluppo dimostra che la disponibilità continua di sensazioni impedisce di imparare ad aspettare e sperare, immaginario e fantasia abortiscono o non crescono. L’imperfezione famigliare stimola le risorse del piccolo, in analogia con quel che accade nell’evoluzione naturale. Lo stesso per le limitazioni somatiche, predisposizioni e patologie.

Autoregolazione e adattamento all’ambiente sono parametri di sviluppo. “I bambini posseggono la meravigliosa facoltà di morire o adattarsi alle circostanze” (Samuel Butler). Tendenza a compensare l’inadeguatezza del contesto in modo creativo (anche il delirio ricrea un mondo sensato).

Accettazione

“Per rovinare un essere non c’è che da migliorarlo” (Wilde)

Le reazioni di disapprovazione o squalifica quando compaiono caratteristiche indesiderate nel minore minano le basi della fiducia e fomentando la menzogna relazionale. L’esito è la malevolenza, cioè l’atteggiamento di chi vive tra nemici (H. S. Sullivan).

Il bambino si svela solo se avverte un’atmosfera accogliente, non indagatrice o intimidatoria, quando cioè si sente “il benvenuto”, altrimenti assume maschere e recita, diventando manipolatore e opportunista.

“Non oso confidarmi a nessuno riguardo a quel tarlo che mi rode qui dentro! Il mio segreto è il mio prigioniero, se lo lascio scappare io sono suo” (Andersen, Psiche ).

Esogeno Endogeno

Freud, Un bambino viene picchiato (1919): masochismo endogeno da rimozione di desideri incestuosi, sicché si desidera la punizione e il dolore per sedare il senso di colpa. Meno si “punisce”, più cresce la colpa e dilaga il sadomasochismo: offrirsi per le botte o infliggersele, godere del picchiare o veder picchiati gli altri.

Tutti, non solo il bambino e il primitivo, hanno bisogno di sapersi sotto osservazione, seguiti, valutati, contenuti, corretti (“Voi anelate al mio bastone”, Lacan). In fin dei conti persino Dio potrebbe venire (e di fatto viene) accusato di omessa vigilanza.

Gioco e Linguaggio

Le regole del gioco: scendere di livello e regredire nel funzionamento mentale, mantenendo il grado di maturità e conoscenza. Comunicare aggirando il colloquio.

Padre Brown (Chesterton) spiega che per capire i criminali è necessario rendere meschina la mente, rimpicciolirla, pensare di essere un bambino avido, allora la mente si contrare come per la messa a fuoco fotografica e appare l’immagine del misfatto possibile.

Utilizzo di un linguaggio stenografico e narrativo. Dimensione ancestrale interiore che traspare nello sguardo dei bambini mentre ascoltano fiabe e racconti fantastici, attingendo al grande mare della vita inconscia. La base della mente è poetica, non solo neurologica, le varie teorie psicoanalitiche sono storie con trame e stili differenti, il mondo immaginario parla per simboli e miti che attendono di essere evocati.

Per Gioco

“Non si deve dimenticare che i giochi, da quelli infantili a quelli degli adulti, hanno sempre un fondamento serio, sono soprattutto tecniche d’addestramento di facoltà e attitudini che saranno necessarie nella vita” (I. Calvino).

Il gioco è correlato all’istinto di sopravvivenza, sia come vocazione mimetica (immedesimazione e imitazione) sia come copertura-protezione (identità e verità sotto mentite spoglie). Il gioco dei piccoli è anche assimilabile al motto di spirito dei grandi: esprimere e dar voce a contenuti associati ad angoscia e conflitti.

Mattia Morretta
15 giugno 2023