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INFINITA DISTURBIA
ANTICHE E MODERNE PAURE
16 OTTOBRE 2021
Centro Pastorale S. Pietro
Via S. Carlo 2, Seveso

• Convegno 16 ottobre 2021

L’uomo e la paura: in equilibrio sul filo della logica

La storia è maestra, benché di solito inascoltata, ma è in cattedra da poco, a cantare non son le carte documentali, bensì le voci e gli echi della lunghissima preistoria, ben esemplificati nel catastrofismo e millenarismo ciclicamente riemergenti e troppo sbrigativamente liquidati come ignoranza.

L’homo sapiens è comparso l’altro ieri sul pianeta e conserva l’impostazione di base della giungla, le paure non sono nuove in assoluto, se mai aggiornate ai tempi, ve ne sono di moda e di tendenza, tornano sotto altra forma e nome, alcune tipologie salgono e scendono in graduatoria, però le cause primarie di angoscia sono le stesse, le variazioni più che altro quantitative.

Sono una dotazione già in memoria e si attivano in rapporto a traumi, circostanze, stimoli oggettivi, conservando un elemento soggettivo di predisposizione. Nell’era digitale difatti il contagio emotivo può coinvolgere rapidamente milioni di individui a tutte le latitudini grazie alla rete Internet, diventando appunto “virale”.

Le conquiste della scienza e del progresso tecnico fanno credere che sia possibile gestire e avere sotto controllo ogni situazione, considerando la condizione umana alla stregua di un programma informatico.

Eppure, oggi come nel remoto passato, gli uomini sono collettivamente vulnerabili, esposti a minacce ed eventi superiori alle loro modeste forze, e singolarmente fragili palafitte sospese sull’acqua della psiche inconscia.

I contenuti esistenziali fondamentali, riguardanti la mortalità, la malattia, il dolore, la solitudine, rappresentano tuttora un onere spropositato per il livello di maturità e consapevolezza di ampie fasce di popolazione, che non è correlato al grado di istruzione, stato di salute e benessere materiale.

La mediazione di figure di sapienti, in linea di principio guide morali competenti e preparate, che è sempre stata indispensabile in tutte le comunità, è nel presente pregiudicata dalla crisi di autorevolezza e credibilità degli esperti a vario titolo, mentre sarebbe ancora più necessaria dato il crollo delle tradizionali appartenenze religiose, ideali e valoriali, che garantivamo contenimento e ritualizzazione delle componenti irrazionali, oscure, magico-superstiziose connaturate alla scimmia nuda.

Di fatto constatiamo che legioni di cittadini occidentali, “adulti e vaccinati”, non sono in grado di reggere tutta la verità sui rischi sanitari e hanno un basso grado di tolleranza alla frustrazione sul piano di coscienza, con conseguente procurato allarme cronico, moltiplicazione seriale di fobie e paranoie, ipocondria generalizzata, depressione e autolesionismo su vasta scala.

Non è mai esistita e non può esistere un’epoca senza paura e paure, come è impossibile avere un rapporto non conflittuale con l’ambiente (naturale e sociale), che ci segna e modifica in una costante interazione.

Se il sonno della ragione continua a generare mostri, cultura ed educazione rimangono i nostri strumenti di difesa e tutela.
Si tratta di imparare e insegnare a utilizzare la percezione istintuale del pericolo e a circoscrivere i timori psichici, comprendendone il senso per ridurne il condizionamento sulle facoltà critiche razionali, non rimuovendoli e non banalizzandoli, senza pretendere di eliminare il male e i mali inevitabili.

La formula è la medesima dall’alba della filosofia: conosci te stesso.

Mattia Morretta (ottobre 2021)