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Se questo è un omo (corso intensivo)
Babilonia n. 1, dicembre 1982

In una società culturalmente evoluta è da ritenersi deplorevole affidare al caso (spesso così capriccioso e imprevedibile) e alla fantasia individuale le modalità di espressione ed esposizione dei caratteri propri della condizione omosessuale.

Al fine di evitare inutili tentativi di autoanalisi, titanici sforzi linguistici, estenuanti ricerche sui testi e le enciclopedie del sesso, parrà più economico fornire gli elementi e le nozioni essenziali in base ai quali redigere eventuali lettere indirizzate agli psicoterapeuti dei giornali più diffusi per consulti e chiarimenti.

Altrettanto si troveranno avvantaggiati i fruitori degli studi di psicoanalisti, non correndo il rischio di un imbarazzante non saper che dire per timore di impedire una corretta interpretazione o di rivelarsi fuori luogo.

Occorre che ciascuno impari a descriversi secondo i modelli scientifici, come si conviene ai gay moderni. Si consiglia di far riferimento ad almeno tre situazioni-tipo in modo da aver la certezza statistica di potersi collocare nella topica dell’omosessualità clinica. Si raccomanda altresì aderenza al Vero.

Figura materna: possessiva, autoritaria, troppo tenera, passiva e succube del marito;
invidiosa del pene, ambivalente, simbiotica, insicura, ansiosa;
irresponsabile, frustrante, vanesia e narcisista;
preferiva vostro fratello, era vedova, infelice e lamentosa;
vi coccolava troppo, vi insegnava a lavorare a maglia;
era invadente, parteggiava per voi contro vostro padre;
vi allattato a lungo, ha gratificato le vostre funzioni escretorie, ha frustrato la vostra analità;
era molto più intelligente o molto più ignorante del consorte;
vi toccava i genitali, minacciava di castrarvi;
lasciavi i belletti in giro per casa, vi abbandonava spesso o non vi lasciava mai soli;
vi comunicava il suo desiderio fallico, era gelosa delle vostre amicizie femminili, non vi ha detto nulla sul sesso;
alimentava i vostri sensi di colpa, vi declassava di continuo, non vi ha mai amato o vi ha amato troppo;
vi spingeva ad emularla, vi comprava bambole invece di soldatini, non vi vestiva di azzurro, si aspettava una bambina;
non aveva letto Freud.

Figura paterna: picchiava vostra mamma, era sempre in viaggio, era già defunto, un ubriacone, debole e senza spina dorsale, oppure un piccolo duce;
non vi portava alo stadio, era ignorante e brutale, colto ma distaccato;
un povero cristo, un effeminato, senza baffi e con scarsa peluria;
vi umiliava sovente, non rappresentava il Padre Simbolico, non si interessava alla vostra educazione;
desiderava una figlia, era tanto maschio, aveva un micropene;
non vi amava, era affettuoso e poco razionale;
un frustrato, forse di origine bergamasca.

Siete stati sedotti da: uno zio, il prete, un ragazzo più grande in collegio, un malavitoso in carcere, un anonimo in una tolette pubblica, un vecchio bavoso, un pederasta in un parco, un adulto con caramelle e figurine, un pendolare sul tram.

Altro: avete assistito al coito fra i genitori (la scena primaria vi ha traumatizzato); desideravate diventare parrucchiere fin da piccoli; non sapevate giocare a pallone; ascoltavate Mina, Mia Martini, Patty Pravo, la Vanoni; indossavate gli abiti della mamma; guardavate i compagni dalla vita in giù.

Lagat alias Mattia Morretta