Contenuti ed interventi psicologici nei Centri HIV/MTS, 2006
6 Ottobre 2014
Sofferenza psichica nell’Aids
6 Ottobre 2014

La dimensione psicologica dell’AIDS. L’esperienza di un gruppo di sostegno psicologico di soggetti omosessuali HIV-Ab positivi
Anno Accademico 1986-1987, Università degli Studi di Milano, Scuola di Specializzazione in Psichiatria

"Un’oasi non sconfigge il deserto
ma disseta"
(Jacques Prévert, Sole di notte, 1980)

Presentazione

Questo lavoro è frutto di un’intensa attività di studio, volontariato e concreta assistenza, svolta per lo più nell’ambito della Associazione Solidarietà Aids di Milano, a partire dalla sua fondazione nel 1985.

In una prima parte si è delineato il quadro complessivo della portata della sofferenza psichica correlata all’Aids, non solo come malattia reale o potenziale, ma anche come fenomeno che investe l’intera società e quindi prelude ad un’eredità culturale e materiale. Inoltre è stato dato uno sguardo panoramico sulle iniziative assistenziali più interessanti in America e in Europa.

Nella seconda parte sono esplicitate le motivazioni che hanno portato a strutturare l’esperienza dei gruppi di auto-aiuto per persone sieropositive quale modalità preferenziale, benché non univoca, di supporto psicologico. Quindi vengono precisate le finalità dell’intervento e la metodologia, nonché forniti dati relativi ai partecipanti.

Nella terza parte è riportato un estratto del materiale costituito dai colloqui di gruppo durante gli incontri effettuati nei primi sette mesi di attività. In tal modo viene offerta una dimostrazione per così dire “dal vivo” del cammino dei singoli e del gruppo.

Nella parte conclusiva si è tentato di formulare un piano generale di organizzazione dell’assistenza psicologica dei malati di Aids e delle persone sieropositive, nell’ambito delle strutture sanitarie pubbliche e in collaborazione con le organizzazioni di volontariato.
Vengono altresì avanzate proposte e forniti suggerimenti per il counseling e per i gruppi si sostegno, sottolineando i problemi di formazione degli operatori e del rapporto con la popolazione omosessuale.

Infine si è allegata una vasta e dettagliata bibliografia sugli aspetti psicosociali dell’Aids, includendo riferimenti alla tematica omosessuale in funzione della preparazione dei professionisti in diretto contatto con persone omosessuali.

Dall’insieme deriva un chiaro messaggio, poiché, se solo esistono volontà e motivazione, molto è possibile fare per limitare i danni già prodotti dall’Aids e soprattutto migliorare la qualità della vita dei soggetti coinvolti.

La ricchezza e la dignità dell’essere umano perdurano anche nella sofferenza e aiutano a ritrovare il desiderio di cambiare l’esistenza, se prevale la solidarietà.

L’elaborato intende dare dunque, semplicemente ma fermamente, una testimonianza ed è dedicato a quanti, volontari e sieropositivi, si sono incontrati sulle barricate del dolore riportandone coraggio, saggezza e persino felicità.

Mattia Morretta (1987)